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“Girls, STEM needs u!”

Oggi Irene Cannistraci, formatrice per il programma Coding Girls, è protagonista di una sessione di role modeling all’interno del progetto STEM#4TeenGirls, finanziato dal programma Erasmus+. Dalle 11.30 alle 12 incontra le ragazze della Secondaria del Petranova durante la mobilità virtuale con le alunne di Praga e Bilbao per condividere l’importanza dell’approccio Stem.

Irene è stata invitata a intervenire con un contributo dal titolo “Girls, STEM needs u!” dal partner Scuole Cefa. Irene racconta in inglese il suo percorso formativo e professionale a ragazze tra gli 11 e i 18 anni per stimolare la loro curiosità verso le discipline Stem superando stereotipi e pregiudizi che condizionano anche le nuove generazioni.

 

Con il progetto STEM#4TeenGirls le scuole CEFA di Roma, Základní škola a mateřská škola Parentes di Praga e il Centro Educativo Arangoya vogliono dedicare un biennio ad attività di mobilità (fisica e virtuale) per rivalutare e potenziare gli studi delle discipline tecnico-scientifiche tra le giovani teenager, superando gli stereotipi di genere che caratterizzano le materie Stem e promuovendo la parità di genere.

 

Nelle conversazione telefonica con Cecilia Stajano, coordinatrice Innovazione nella scuola e Community manager della Fondazione Mondo Digitale, la vice direttrice generale delle Scuole Cefa Caterina Contenti spiega quali sono i momenti centrali di ogni lezione: coinvolgimento emotivo degli alunni, la spiegazione, l’assegnazione e la soddisfazione.

 

 

Chi è Irene

Ho 26 anni e sono una dottoranda presso il dipartimento di Informatica della Sapienza Università di Roma. La mia passione per l’informatica, nata al liceo, è stata notata dalla mia professoressa che mi ha consigliato di iscrivermi al corso di laurea triennale in Informatica presso la Sapienza. Conseguita la laurea ho deciso di lavorare come Software Developer Engineering presso un’azienda di consulenza ma, anche se ho notevolmente migliorato le mie competenze di programmazione, mi sentivo incompleta. Così ho deciso di rimettermi in gioco, di iscrivermi nuovamente all’università e di trovare la mia passione: il machine learning. Nonostante le varie difficoltà sono riuscita a completare in maniera eccellente il mio percorso, vincendo anche una borsa di dottorato presso l’università dove ho studiato. La cosa che mi piace di più dell’informatica è che ti consente di sognare ad occhi aperti, ti basta pensare a una tua passione o a una causa a cui sei particolarmente dedito e puoi essere sicuro che, usando l’informatica, puoi provare a contribuire. In particolare mi occupo di ricerca in ambito machine learning e da poco ho cominciato ad approfondire l’elaborazione del linguaggio naturale. Il focus della mia ricerca sono le serie temporali, coprendo due aree diverse tra loro, medicina e finanza.

 

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