Ci sono tanti modi per fare comunità con le scuole… uno di questi è offrire continue occasioni di relazioni di qualità, come nuove opportunità formative. Quattro ragazze bolognesi hanno accettato con entusiasmo l’invito a seguire i webinar di Fattore J, il progetto promosso con Janssen Italia per aiutare i giovani a sviluppare intelligenza emotiva, rispetto ed empatia verso le persone che vivono una situazione di grave disagio o sono affette da malattie.
Sono tutte studentesse del Liceo Luigi Galvani di Bologna e sono tra le protagoniste della scorsa edizione di Coding Girls. Dopo aver affrontato in prima persona le discriminazioni di genere, ora hanno scelto di saperne di più anche sugli stereotipi legati alle “malattie invisibili”.
Hanno attese e progetti diversi, ma sono tutte ugualmente motivate.
Chiara frequenta il quarto anno ed è rimasta colpito dal punto di vista che si presenta negli incontri, arricchito dall’esperienza delle associazioni dei pazienti. “Sto valutando di proseguire i miei studi nell’ambito della ricerca medica o delle biotecnologie o forse nell’ambito delle neuroscienze e quindi mi piacerebbe avere un’idea più specifica”.
“Trovo molto interessante il tema della bellezza nella diversità e gli approfondimenti sul coronavirus. Come dobbiamo prenderci cura di noi in questa quarantena?” Lucrezia è interessata alle conseguenze psicologiche dell’emergenza sanitaria.”Se ne parla tanto in tv ma non si approfondiscono mai temi di questo genere”.
“Io ho sempre desiderato di essere un medico”, spiega Maisha. “Questo progetto mi aiuterà prepararmi per la mia carriera futura. Per essere un buon medico si deve sapere gestire i pazienti e penso che l’intelligenza emotiva mi possa aiutare a sviluppare abilità in questo ambito”.