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Nuove sfide in codice

Anche Coding Girls Torino da qualche giorno è arrivato in Rete. L’emergenza Coronavirus e le disposizioni che per motivi di sicurezza costringono tutti noi a rimanere in casa da giorni hanno dato una forte spinta al processo di trasformazione digitale di molti programmi formativi. Non solo didattica a distanza. Oltre al mondo della scuola a muoversi in questa direzione sono state numerose associazioni e organizzazioni, come la nostra, che hanno reagito con prontezza proponendo nuove soluzioni. Insieme alla Compagnia di San Paolo abbiamo messo in piedi in poco tempo aule virtuali per permettere all’iniziativa di non fermarsi nonostante #iorestoacasa.

Così, le lezioni non si svolgono più nelle scuole ma nelle diverse abitazioni delle studentesse che prendono parte al progetto al femminile. Una nuova modalità di coinvolgimento, a distanza, sulle tematiche legate alle professioni STEAM e al tema della parità di genere.

Ad adattarsi con velocità alla formazione online non sono state solo le ragazze, ma anche i formatori. Camaleontici e resilienti, tutti hanno dimostrato quanto sia importante rispondere con prontezza a nuove esigenze. Tra questi, Luisa Sajola. Ha 23 anni, all’Università di Torino studia nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e solo da qualche mese veste i panni della formatrice per la Fondazione Mondo Digitale. La sua prima lezione, Luisa, l’ha svolta in presenza. La seconda da remoto. Qualche timore e reticenza iniziale, dovute per lo più alla sua natura espansiva e alla necessità di “esserci”, non hanno fermato il suo entusiasmo. Abbiamo avuto il piacere di coinvolgerla in una breve intervista, rigorosamente telefonica, in cui ha raccontato un po’ di lei, delle sue passioni e del motivo che l’ha portata a partecipare a Coding Girls Torino. Ma soprattutto ci ha spiegato come sta trasformando il suo contributo formativo usando piattaforme per la didattica a distanza.

Ho accettato questa sfida per mettere in pratica quello che ho studiato finora e che continuo a studiare: siti web, applicazioni e, più in generale, le nuove tecnologie applicate al mondo della comunicazione. […] Nel tempo libero mi occupo di curare l’immagine di diverse aziende, della gestione dei loro profili social; amo il web design e con questo aiuto alcune realtà a raccontarsi. […] Adoro il contatto umano e quando mi hanno comunicato che Coding Girls Torino sarebbe proseguito sul Web per me non è stato facile accettarlo. Avevo il timore di non riuscire a comprendere se i partecipanti seguivano e capivano ciò che spiegavo. E questo è stato effettivamente il punto più critico. Sorprendentemente, però, il loro livello di attenzione è stato addirittura più alto, per tutto il tempo. Forse perché questa modalità dà loro meno occasioni per distrarsi e una consapevolezza maggiore dell’importanza di comprendere il più velocemente possibile in assenza di un formatore in aula pronto a venirti accanto per spiegare nuovamente un concetto o un procedimento poco chiaro”.

Per ascoltare l’intervista clicca sul link.

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