Abbiamo riempito le aule di suoni e del rumore delle tastiere, di piccole esclamazioni di gioia quando vedevamo i pezzi incastrarsi nel punto giusto… E poi abbiamo applaudito: tanti applausi ai lavori che hanno catturato alcuni anche durante la ricreazione (che gioia in quei momenti!), tanti applausi per le idee divertenti, tanti applausi a applausi per le idee divertenti, tanti applausi a tutti per essere arrivati fino alla fine!
Ed ora mi rivolgo alle studentesse, alle future Codingirls, a tutte le ragazze che nei primi cinque minuti di lezione mi hanno detto “non posso farcela” e poi alla fine mi hanno sorriso dicendo “ci sono riuscita”. È questo il bello dell’informatica (ma anche della vita!): trovarsi di fronte a dei problemi che sembrano troppo grandi per noi e poi sorridere pensando a come siamo riusciti ad affrontarli.
Non smettete mai di superare i vostri limiti, continuate ad inventare soluzioni, a scrivere algoritmi, a ritornare indietro e ricominciare dall’inizio.
A raccontare le giornate di allenamento con le ragazze di Torino è Valeria Cristino, 20 anni, al secondo anno di Ingegneria informatica alla Sapienza Università di Roma.
Valeria ha scoperto Coding Girls quando era studentessa dell’IIS Spallanzani di Tivoli e oggi è anche una formatrice del programma Ambizione Italia per la scuola.
Si occupa anche della startup “N4M3”, nata nella Phyrtual Factory, l’acceleratore giovanile inclusivo della Palestra dell’Innovazione.
“Tantissime passioni, un milione di idee e troppo poco tempo per viverle tutte”, Valeria in meno di 100 battute si racconta così. Però stavolta le abbiamo chiesto una doppia impresa: raccontarci l’esperienza di formatrice a Torino, durante gli allenamenti preparatori al tour delle Coding Girls, e la sua prima partecipazione all’hackathon della Nasa, Space Apps Challenge.
Ecco il suo racconto integrale [in formato pdf]